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Occhi al Futuro: l’appello per prioritizzare la salute visiva

Occhi al Futuro: l’appello per prioritizzare la salute visiva

Occhi al futuro. “La salute visiva dovrebbe essere una priorità non solo per gli individui ma anche per la classe politica. Invitiamo i nostri amici, i nostri pazienti e tutte le persone a riconoscere l’importanza vitale di questo tema. Alcune persone potrebbero pensare che il voto sia irrilevante; invece è il momento di far sentire la vostra voce e costringere i rappresentanti politici a essere responsabili in questa materia,” così afferma Matteo Piovella, leader della Società Oftalmologica Italiana (Soi).

“Purtroppo sembra che noi, come comunità di oculisti, non siamo riusciti a comunicare efficacemente l’urgenza della questione ai decisori politici. Ma il tempo stringe: stime mostrano che il numero di persone affette da cecità potrebbe raddoppiare entro il 2030,” aggiunge.

Negli ultimi due decenni e mezzo, le risorse economiche destinate all’oculistica hanno subito tagli significativi. “Prendiamo ad esempio la chirurgia della cataratta, una procedura che è notevolmente migliorata nel tempo. Mentre nel 2000, la spesa per questa era di 2500 euro, oggi è calata a soli 600 euro. È una situazione inaccettabile da ogni punto di vista, sia economico che politico. Come conseguenza, la qualità delle cure offerte dal Sistema sanitario nazionale è rimasta indietro,” spiega il presidente della Soi.

Piovella è anche preoccupato del fatto che “il 70% dei pazienti affetti da maculopatia, una malattia visiva sempre più comune, non riceve un trattamento ottimale, soprattutto se confrontati con standard di paesi come la Francia, la Germania e l’Inghilterra.”

“Abbiamo dedicato impegno, competenze e professionalità. Ogni anno, 7.000 oculisti in Italia preservano la vista di due milioni di persone e interagiscono con venti milioni di individui che ripongono fiducia nel loro medico specialista. Questo è un richiamo a voi: proteggete la vostra capacità visiva,” esorta Piovella.

Il presidente della Soi enfatizza anche che “solo 1.500 dei 7.000 oculisti italiani lavorano nel Sistema sanitario nazionale. Ci troviamo nel 2022, ma la perdita della vista è una realtà imminente che potrebbe colpire chiunque. Abbiamo le tecnologie e i mezzi per far fronte a questa crisi; ciò che ci manca sono risorse economiche adeguate, circa 600 milioni di euro, e un impegno serio da parte della classe politica, che fino a ora è stato carente e dannoso. Non aspettate che sia troppo tardi; prestate attenzione alla vostra salute visiva,” termina Piovella.